martedì 20 ottobre 2015

Il Tottenham ad Upton Park, la richiesta ufficiale a giorni.

Sembra una barzelletta ma invece potrebbe diventare una incredibile realtà: il Tottenham Hotspur ad Upton Park. Eh si perché la prossima stagione vedrà dei cambiamenti storici in Premier League. Il West Ham United, dopo 112 anni, cambierà casa, non sarà più ad Upton Park ma nel nuovo Olympic Stadium, creato per le Olimpiadi di Londra del 2012 e rimodernato per l'arrivo degli Hammers. Un passaggio che farà storia e che con il quale molti ancora non sono d'accordo.

Accade però che il Tottenham Hotspur abbia in programma, a partire dalla prossima estate, la costruzione del nuovo stadio, che sorgerà praticamente sulle ceneri di White Hart Lane. Insomma, nel giro di qualche mese due stadi storici del calcio inglese, rischiano di sparire per sempre. Ma ecco la novità. Gli Spurs, a quanto pare, avrebbero fatto richiesta alla FA di poter "noleggiare" la attuale casa del West Ham, finché la loro non sarà pronta. Dopo il no secco per Wembley, il club del Nord di Londra si sta guardando in giro e sta cercando di capire quale sia la soluzione migliore. Certo è che, giocare in casa degli acerrimi rivali dell'East Stand londinese sarebbe non solo un brutto gesto ma anche l'ennesimo fatto che potrebbe far sfociare gli incontri tra le due squadre in qualcosa di violento e lontano dallo spirito del football d'oltremanica. Già tra le due tifoserie non corre buon sangue, un accadimento di questo tipo non possiamo immaginare che reazioni possa avere sui tifosi del West Ham.

Non crediamo nemmeno che gli stessi tifosi del Tottenham vogliano uno spostamento di questo tipo, ma a questo punto potrebbero fare le cose per bene ed andare a giocare all'Emirates Stadium, no?

In attesa di una candidatura ufficiale del club (che speriamo che ci ripensi) e di una eventuale risposta della FA, provate solo ad immaginare che il West Ham ed i suoi tifosi, durante la prossima stagione, potrebbero giocare ancora ad Upton Park, ma da ospiti, proprio li dove hanno scritto la loro storia.

Un po' strano no?

Non ha 50 centesimi per pagare il pedaggio. E ne prende qualche migliaio a settimana.

E' davvero difficile pensare che possa essere successo ma sabato pomeriggio, dopo la gara contro il Leicester City, il giocatore del Southampton Sadio Manè stava rientrando a casa con la sua umilissima Audi RS5 da circa 60 mila pound. Succede che una volta arrivato al ponte di Itchen, non trova 50 CENTESIMI per pagare il pedaggio ed attraversarlo. La signora dietro di lui, che era ovviamente ignara di chi si trovasse in quella macchina, un po' perché stanca di aspettare, un po' perché ormai la coda era diventata imponente ed un po' per gentilezza, scende dal veicolo e consegna al calciatore la moneta necessaria per attraversare il ponte.

Siamo, ovviamente, o meglio vogliamo sperare, davanti ad una fatalità. Capita spesso di non ritrovarsi senza le monetine giuste per pagare un basso importo. Certo quello che sorprende è che uno come lui, con un guadagno di migliaia di pound a settimana, abbia avuto difficoltà in un'occasione come questa. La sfortuna del caso ed una buona samaritana hanno reso protagonista l'attaccante ghanese dei Saints. La notizia è diventata ovviamente virale (e come non avrebbe potuto) causandogli non poco imbarazzo. La prossima volta siamo sicuri che avrà con se qualche pound di scorta.



mercoledì 23 settembre 2015

Cuore, grinta e tanto lavoro, ecco il Super Leicester di Claudio Ranieri

Se questo è l'inizio, non possiamo assicurare che duri, ma questo Leicester City promette una stagione meravigliosa. Lo scetticismo attorno a Claudio Ranieri, da soli 2 mesi nuovo allenatori delle Foxes, sembra essere completamente sparito, anzi! Tifosi e non hanno dovuto ricredersi su di lui e anche se non tutto il merito, una buonissima parte gli va riconosciuta. Il carattere e la voglia di lottare che ha la squadra sono qualcosa di raro. Ma andiamo per ordine ed analizziamo insieme i dati di questo Leicester di marca italiana:

8 partite ufficiali questa stagione. 5 vittorie, 3 pareggi e 0 sconfitte. 18 gol fatti e 11 subiti. 2 turni di Coppa di Lega superati e la bellezza di 12 punti e 4° posto in Premier League. Era davvero difficile, forse impossibile, immaginare che il Leicester si trovasse in questa situazione, anche se la stagione è appena iniziata. A dirla tutta, se consideriamo le amichevoli estive e le ultime gare dello scorso campionato, il Leicester City non perde una partita dal 29 Aprile quando al King Power Stadium il Chelsea si impose per 1-3. Da allora 17 PARTITE, non 2 o 3, ma 17, senza perdere. 

Quello che stupisce di questa squadra è la tenacia e la forza di volontà che dimostra. Non mollano mai, nemmeno se il risultato sembra impossibile o proibitorio. E le ultime 3 gare ne sono la testimonianza: in casa contro l'Aston Villa perdevano 0-2 al 72', hanno vinto 3-2, permettendosi di passare gli ultimi 4 minuti di recupero in completa gestione del risultato. Sabato a Stoke quasi la stesa cosa: sotto 2-0 nel giro di 12 minuti risultato ripreso (2-2) e quasi ribaltato nel finale. Ieri sera, nonostante affrontasse un'altra squadra in fortissima in questo momento, ovvero il West Ham di Slaven Bilic, ha portato il match ai supplementari e lo ha portato a casa a 3 dalla fine. Insomma, sembra quasi impossibile vedere il Leicester perdere, almeno nell'immediato. Sabato arriva l'Arsenal, assetato di punti  e di risultato. Sarà l'ennesima impresa o la fine della striscia positiva? Staremo a vedere, quello che è certo è che questa squadra ci ha fatto divertire come poche in passato. 



domenica 20 settembre 2015

Super Sunday in Premier: Delude ancora il Liverpool. Tempo di saluti per Rodgers?

Ennesima domenica amara per il Liverpool. I Reds non riescono più a vincere e, a dirla tutta, non sembra neanche che ci provino. Una squadra troppo molla, poco concentrata e forse troppo sfiduciata. Dopo la sconfitta ad Anfield contro il West Ham (0-3) e la sconfitta all'Old Trafford contro il Manchester United per 3-1, sono arrivati due pareggi per 1-1 prima giovedì in Europa League contro il Bordeaux e poi oggi con il Norwich che torna a casa con un punticino pesantissimo per la salvezza. 

Le critiche a Rodgers sono state pesantissime. I troppi milioni spesi, che non hanno portato a nulla, e un gioco che dopo 3 anni tenta ancora a decollare sta facendo finire la pazienza ai tifosi dei Reds. Dopo l'incredibile annata del 2013-2014, con Suarez, Sturridge e Sterling scatenati, capaci di segnare più di 70 gol in 3 (con il Liverpool che superò quota 100), e dopo quel titolo sfumato nelle ultime giornate, sembra essersi rotto qualcosa nello spogliatoio. Gerrard lo scorso anno, lasciato per l'ennesima volta da solo a gestire un gruppo tutto nuovo ed una tifoseria complicata, seppur fedelissima, ha fatto di tutto per rimettere in piedi la situazione ma le cose non sono andate come molti si sarebbero aspettati. La squadra non riesce a trovare un equilibrio, non sembra assimilare gli schemi. Anche se dopo un po', il dubbio sale: Non riesce o non vuole? 

In settimana si era sparsa la voce che i tifosi avessero addirittura promosso una colletta da pagare alla società per mandare via l'allenatore. Se davvero fossimo arrivati a questo punto, sarebbe bene per Brendan Rodgers di assumersi le sue responsabilità e lasciare la guida del Liverpool. 3 anni sono abbastanza per dimostrare qualcosa. Se queste capacità non sono uscite forse è davvero la volta giusta per lui per lasciare. L'organico per fare bene lo ha e crediamo lo abbia sempre avuto, le scuse sono davvero finite. I tifosi del Liverpool non ne possono più ed un'altra stagione rischia di essere buttata. Allora Brendan, che vogliamo fare? 

venerdì 11 settembre 2015

Van Gaal spara a zero su Rooney. Cercare di imitare Sir Alex non sta funzionando.

A tanti tifosi dello United, nonostante un anno e mezzo sulla panchina della loro squadra, Louis Van Gaal ancora non è entrato a genio, anzi. Le spese pazze delle due sessioni estive alla guida dei Red Devils che hanno portato, per ora, 0 trofei e diverse delusioni non hanno ancora convinto la platea dell'Old Trafford. Cessioni, anche importanti, a livello di spogliatoio (vedi Van Persie) e spese al limite del ridicolo (vedi i 50 milioni di euro per Martial). L'unico obiettivo centrato dal tecnico, per ora, è la qualificazione in Champions grazie ai preliminari.

La nostra personale impressione è che dopo l'impero di Sir Alex, la cui ombra, inutile negarlo, continua ad aleggiare dalle parti di Manchester, ci voglia qualcuno pronto a sacrificarsi con umiltà e passione. Moyes è stato un flop totale, Van Gaal è arrivato e dall'alto della sua esperienza si è sentito subito padre padrone di uno spogliatoio difficile da gestire, sotto tutti i punti di vista. La pressione, soprattutto, gioca da padrona in questi casi. Insomma dopo le tante uscite di questi mesi, eccone un'altra che ha fatto discutere tantissimo: "Rooney? Quando parla non si capisce nulla. Io parlo articolando bene la grammatica (parliamone ndr) ma lui davvero non è capibile".

Ora, con tutto il rispetto caro Louis, come è possibile che tu, olandese, dici ad un inglese che non sa parlare la propria lingua? Certo l'accento di Rooney è classico del Merseyside, dove tra l'altro è cresciuto, ma vogliamo parlare allora di Gerrard, altra leggenda del calcio inglese, che aveva una parlata del tutto simile? Una polemica che allo United di certo non serviva e che rischia di destabilizzare, per l'ennesima volta, uno spogliatoio che forse il tecnico olandese non sa gestire benissimo. Insomma, non basta la tabellina con i magneti e un foglio di appunti per sembrare seri, bravi e capaci di fare il proprio lavoro. Il segreto, soprattutto in questo tipo di mestiere, si è rivelata spesso l'umiltà nel capire i propri giocatori prima di tutto al livello umano e poi dal punto di vista delle capacità. Creare una dittatura ferrea solo sperando di imitare il predecessore non sembra la strada giusta. Ovviamente finché ci sono i soldi va tutto bene ma tra un po', probabilmente, anche i risultati faranno la loro parte. Ed è a quel punto che la marea di tifosi del Manchester United comincerà a farsi dei quesiti più seri dei semplici dubbi di ora.

Rooney intanto torna dalla pausa delle nazionali come miglior marcatore di sempre dell'Inghilterra e con la consapevolezza di essere il capitano di uno spogliatoio con enormi potenzialità.

mercoledì 9 settembre 2015

Gerrard non tornerà al Liverpool. Per ora...

Steven Gerrard non tornerà. Almeno per il momento. Il presidente della MLS infatti ha smentito qualsiasi voce che aveva parlato di un possibile ritorno in prestito al Liverpool a Gennaio da parte dell'indimenticato Stevie G. Non sarebbe stata la prima volta visto quanto successo in passato con Beckham, Henry e Keane e per questo moltissimi appassionati del football d'oltremanica e molti tifosi del Liverpool, avevano sperato ed acclamato un suo ritorno.

"Non accadrà anche questa volta" ha affermato Don Garber. "In passato avevo storto il naso e mi ero opposto a questi prestiti trimestrali" - continua - "tante volte i tifosi mi chiedevano 'ma com'è possibile essere sotto contratto contemporaneamente con 2 squadre? Che sport sarebbe questo?".
Ed effettivamente, dal punto di vista burocratico, non fa una piega questo ragionamento. I prestiti non esistono per qualche mese o a piacere. Se pensiamo però ai vecchi ritorni in Europa dei grandi campioni del passato non c'è altro da fare se non alzarsi ed applaudire: Beckham con il Milan cambiò completamente le sorti del centrocampo rossonero e fece la differenza praticamente in ogni campo che calcò. Henry poi, si è divertito più di tutti: gol all'esordio ( o meglio al secondo esordio ) con l'Arsenal e poi altri 3 gol in campionato, l'ultimo al 91' della sua ultima partita (sul campo del Sunderland) che diede ai Gunners i 3 punti. Come voler dire: io riparto, vi lascio ancora, ma sappiate che ho dato tutto.

Insomma non possiamo dire che l'eventuale ritorno di Gerrard sia un fallimento in partenza, anzi. Lui non si è ancora espresso a riguardo, quindi per ora le parole dello Chief Executive della MLS, rimangolo tali. Certo per molti di noi sarebbe l'ennesimo campione in un campionato che già di per se è il più bello del mondo. Sfortunatamente le decisioni non le prendiamo noi, ma qualche mese per sperare ce l'abbiamo ancora.


sabato 5 settembre 2015

Anthony Martial e la sua passione: la famiglia.

Diciamocelo, dopo 36 milioni di sterline spese per un diciannovenne francese ci sembrava più che obbligatorio cercare di capire con chi abbiamo a che fare e soprattutto chi è quello che punta ad essere uno dei teenagers più sorprendenti,  oltre che più pagato, della storia.

Anthony Martial nasce in un sobborgo di Parigi, non lontano dal centro, nella periferia Sud. Cresce classicisticamente nel CO Les Ulis, la squadra che lo lancia, si fa per dire, nel calcio professionistico. Gli osservatori del Lione infatti, dopo mesi di pedinamenti, gli offrono un contratto per poterlo aggregare al loro organico. Nel primo anno fa 21 gol in 32 partite con l'Under 17, viene convocato in Nazionale (sempre Under 17) e partecipa con quest'ultima agli Europei. Insomma, il ragazzino promette bene.

Quell'estate, dopo un europeo brillante, bussa alle porte del Lione il Monaco. Anthony ovviamente sta approcciando al calcio, neanche ha la minima idea di dove sarebbe potuto finire solo 2 anni dopo. E' un ragazzo semplice, abitudinario, che non ama particolarmente la bella vita. I monegaschi offrono 5 milioni di euro per il suo cartellino ed il Lione, che lo ha preso gratis, fa fatica a non accettare. Martial da li scalerà rapidamente le gerarchie all'interno della squadra. Diventa presto titolare e trascinatore. In 2 anni tante, tantissime belle e convincenti prestazioni in campo, con 49 presenze e 11 gol (15 assist).

E' fuori dal campo che però stupisce. E' un ragazzo umilissimo. La veloce scalata nel mondo del calcio e del business non sembra averlo minimamente toccato. Legatissimo alla famiglia ed ai suoi genitori, così come alla fidanzata, Samantha, che lo accompagna dall'età di 15 anni e che ora sta crescendo insieme a lui il loro piccolo. Per due teenagers cambiamenti così veloci, così grandi e così improvvisi possono risultare spesso fatali, soprattutto dal punto di vista comportamentale ma Anthony non sembra averne risentito nel corso degli anni.

"Preferisce cucinare a casa e dilettarsi in qualche piatto, anche se sconosciuto, piuttosto che passare le serate in città al ristorante o partecipando a qualche festa" afferma la fidanzata.
Lo stesso Martial infatti confermerà qualche giorno dopo "Quando finisco gli allenamenti non vedo l'ora di andare a casa e godermi la serata insieme alla mia famiglia. Amo passare il tempo con loro, non sento il bisogno di fare altre cose per dover far notizia".

Un ragazzo acqua e sapone, consapevole di essere il più pagato di sempre (considerata l'età) e con un potenziale enorme soprattutto in vista di quello che lo aspetta: la guida di Loius Van Gaal e l'Old Trafford come banco di prova. Se riuscirà ad ambientarsi siamo sicuri che tutti questi milioni non rimarranno uno dei tanti sprechi del calcio moderno.

Buona fortuna Anthony.


giovedì 3 settembre 2015

Pazza Premier: 1,3 miliardi di euro spesi per il mercato

Un mercato da Re. La Premier League, con un giro da oltre 1,3 miliardi di euro è di gran lunga il campionato che ha speso di più in questa sessione estiva di mercato. Sarà il brand che attira, sarà che il sogno di molti è calcare un campo inglese, fatto sta che il record, quest'anno, lo hanno stabilito ancora gli inglesi.

Tra le conferme il Manchester City che solo con gli acquisti di De Bruyne, Otamendi e Sterling tocca quota 189 milioni. Se aggiungiamo Delph e gli altri acquisti tocchiamo quota 214. E' vero, ci sono state delle uscite (vedi Dzeko e Jovetic) ma la spesa è da considerarsi comunque alta. Seguono i concittadini dello United con una spesa di 112 milioni di euro, praticamente la metà. Per loro però grande mercato in uscita che ha risanato le casse del club. Depay, Martial, Schweinsteiger, Schneiderlin e Darmian. Van Gaal ha allestito una rosa competitiva e pronta a combattere per il titolo.
Con grande sorpresa, nella top 5 il Watford di Pozzo, neopromosso in massima divisione. E' vero che la vittoria dei play off di Championship vede delle entrate pari a 90 milioni ma con i 44 spesi in questa sessione gli Hornets hanno confermato di volersi tenere stretta la categoria.

Male Arsenal e Chelsea. I Gunners i portano a casa soltanto Cech (proprio dai rivali Blues) mentre Mourinho non solo compra poco ma manda la bellezza di 33 giocatori in prestito tra prima squadra e Primavera. Una vera e propria rivoluzione. Bene anche il Newcastle (49 milioni di euro) ed il Liverpool (120, ma anche molto mercato in uscita).

Un nuovo entusiasmante campionato è da poco iniziato, vedremo chi saranno i nuovi protagonisti.

domenica 30 agosto 2015

Ecco cosa è cambiato dall'ultima volta che il West Ham vinse ad Anfield

Come ormai tutti sanno, ieri pomeriggio il West Ham ha umiliato il Liverpool ad Anfield. Una sconfitta così pesante in campionato, in casa, per i Reds, non si vedeva da tanto tempo. Per dire, solo il Real Madrid ci era riuscito lo scorso anno. Gli hammers hanno vinto in casa dei rivali del Merseyside dopo ben 52 anni dall'ultima volta. Insomma un successo storico! Ovviamente non si sono fatti aspettare gli sfottò ed è così che, riprendendo un articolo che sta impazzando tra i giornali inglesi, riportiamo le 6 cose più belle che ancora c'erano/dovevano accadere l'ultima volta che il West Ham aveva vinto ad Anfield. Cominciamo...

1) L'INGHILTERRA DOVEVA ANCORA VINCERE LA COPPA DEL MONDO



2) LO STIPENDIO MEDIO DI UN CALCIATORE ERA DI 29 STERLINE ALLA SETTIMANA

3) JOHN F KENNEDY ERA ANCORA VIVO



4) BRENDAN RODGERS E SLAVEN BILIC (i 2 allenatori di ieri) NON ERANO ANCORA NATI

5) LA GERMANIA DELL'EST E LA GERMANIA DELL'OVEST ERANO ANCORA PAESI DIFFERENTI.


6) IL PREZZO MEDIO DI UNA CASA NEL REGNO UNITO ERA DI 3160 STERLINE


Va da Nottingham a Cardiff per vedere il match ma la partita è a Nottingham. Tifoso del Forest idolo del web

Un incubo. Il 29 Agosto di Rein Stenson è stato un vero e proprio incubo.
Partiamo con ordine. Ieri mattina Rein si sveglia felice e carico: è sabato il che vuol dire FOOTBALL! Da grande tifoso del Nottingham Forest non vede l'ora di andare a vedere i suoi idoli e così si prepara per la partita. Prende la macchina e comincia, in solitaria, il viaggio di 167 miglia che dividono Nottingham con Cardiff, capitale del Galles.
Arriva allo stadio e, sempre contento, si fa una foto davanti allo stadio, pronto per il match. Da li a poco però tutta la sua euforia verrà placata. Un inserviente dello stadio, incuriosito dalla divisa del ragazzo e del fatto che fosse l'unico nei dintorni, lo avvicina chiedendogli se avesse bisogno di aiuto. Rein ovviamente dice di essere li per il match ed è qui che tra risate di disperazione e ripensamenti viene informato che la partita è a Nottingham, ed il suo Forest avrebbe disputato il match al City Ground e non in Galles.
Il ragazzo, convintissimo che il match fosse in trasferta, la mattina si era preparato e senza controllare era partito per il Galles. Incredibile!!!
Ovviamente nel giro di 10 minuti era di nuovo in macchina pronto a ritornare nella sua città natale per assistere alla partita. Ma la giornata incubo per lui non era ancora finita. Arriva 15 minuti prima del fischio d'inizio e fortunatamente prende posto in tempo per il kick off. Partita bruttissima e risultato ancora peggiore: 1-2 per i Bluebirds. Forest sconfitto e Rein che dovrà, in qualche modo, dimenticare una giornata cominciata male e finita peggio.

La prossima volta, forse, controllerà meglio il calendario della sua squadra.


sabato 8 agosto 2015

Primo pomeriggio di Premier pieno di gol ed emozioni.

Un inizio che ripaga l'attesa. Nessun big match è vero ma gare e risultati che hanno emozionato fino all'ultimo. Il primo pomeriggio di Premier ha già fatto registrare qualche spunto importante. Andiamo ad analizzare gara per gara.

Manchester United v Tottenham
Red Devils che partono carichi, con quasi tutti i nuovi acquisti in campo. Dopo 10 minuti potrebbero benissimo essere in svantaggio di due gol ma si riprendono alla grande con intensità e vigore. Damian a destra fa un figurone. Delude leggermente Depay. La gara la decide Walker che nel tentativo di salvare su Rooney tocca la palla e l'appoggia nella sua porta. 1-0 per lo United che comincia la stagione con il piede giusto. Spurs che comunque tornano a Londra con una buona prestazione.

Bournemouth v Aston Villa
Esordio in Premier in casa che però lascia un leggero amaro in bocca ai rossoneri del sud dell'Inghilterra. Una gara equilibrata quella con i Villans che è decisa da un guizzo di Gestede solo al 73' di gioco. I 3 punti vanno a Birmingham ma come inizio rimane una buona prestazione, di alta intensità, che fa ben sperare per il futuro.

Everton v Watford
Di gran lunga la gara più bella del pomeriggio. Si perché quando tutto sembrava ormai deciso, a 10 dalla fine, con gli Hornets magicamente in vantaggio per 0-1, ecco che si svegliano i Toffees. A farla da protagonisti i 2 peggiori giocatori del precampionato ovvero Barkley (talento misterioso) e Konè. 
Prima il pareggio del talento inglese all'80', poi l'errore difensivo che causa l'1-2 del Watford all'83'. Tempo altri 3 minuti e l'attaccante africano dei Toffees pareggia i conti e congela il risultato. Un pareggio giusto anche se gli ospiti, all'esordio in Premier dopo tanti anni, hanno dimostrato che venderanno cara la pelle per questa stagione pur di mantenere la categoria. 

Leicester City v Sunderland
Se Everton v Watford è la più bella, questa è la gara con più gol. Ben 6, anche se non equamente distribuiti. I padroni di casa, guidati da Claudio Ranieri, partono a razzo e dopo 25 minuti sono sul 3-0 grazie a Vardy e Maherz. I Black Cats nella ripresa provano ad accorciare salvo subire poco dopo il 4-1. La rete del 4-2 di Fletcher è solo di consolazione. Le Foxes iniziano il campionato come lo avevano finito, ovvero con una vittoria ed una prestazione convincente. Ospiti in affanno che anche questa stagione, a quanto pare, avranno da lottare per rimanere in massima divisione. 

Norwich v Crystal Palace 
Canaries all'esordio dopo appena un anno di purgatorio ma che vengono maledettamente puniti dalle Eagles di Alan Pardew. Vantaggio di Zaha nel primo tempo, raddoppio di Delaney ad inizio ripresa. Norwich che si rifà avanti al 70' ma al 94' Cabaye, dopo essere stato l'acquisto più caro del club in questa estate, chiude conti e risultato sul 1-3 per i londinesi. 


mercoledì 5 agosto 2015

"Andare in carcere è la cosa migliore che mi sia successa". La confessione di Deeney

Dalla prossima stagione, pronta a cominciare, ci saranno diversi nuovi protagonisti e tantissime new entry. Tra queste sicuramente Troy Deeney ed il suo Watford. Proprio la punta del club, in una recente intervista, ha rivelato diverse cose sul suo passato personale che hanno suscitato sorpresa e scalpore. 

Tanti di voi lo ricorderanno per il gol in contropiede al 97', quando ancora Gianfranco Zola allenava la squadra del presidente Pozzo, dopo che il Leicester aveva sbagliato il rigore che valeva la finale. Ma il buon Troy ha rivelato dei retroscena non indifferenti. Nel 2012 infatti è stato arrestato e messo in carcere per 3 mesi dopo una rissa nel centro di Birmingham. L'attaccante ha però affermato, senza remore, che quei tre mesi sono stati l'esperienza migliore della sua vita e che hanno cambiato totalmente il suo modo di pensare e di agire. "Prima la mia preoccupazione era svegliarmi la mattina e pagare i 50 pound a settimana di affitto a mia madre" - ha affermato - "La prossima settimana esordisco in Premier, con una nuova mentalità ed un nuovo modo di pensare". Questa una parte dell'intervista all'attaccante che la scorsa stagione ha trascinato il Watford con 21 reti, decisive per la promozione degli Hornets.

"Fino a qualche anno fa pensavo di essere un uomo perché uscivo la sera a bere e spendere qualche soldo. Dietro le sbarre ho imparato più di quanto non abbia fatto in una vita intera fuori". Parole forti che però ha affermato con orgoglio e decisione. Certamente è cambiato dal giorno dell'arresto e siamo pronti ad apprezzarne le gesta nel campionato più bello del mondo! 

Buona fortuna Troy!


lunedì 3 agosto 2015

Il tributo della EA al collega che ha perso la sua battaglia contro il cancro

Ogni anno, quando esce il nuovo FIFA, appena passati i primi due mesi di rodaggio si inizia già ad immaginare come sarà il prossimo, quali novità avrà e quali saranno i miglioramenti. Con l'inserimento, nell'ultimo gioco di marca EA Sports, di tutti gli stadi della Premier League inglese a tantissimi sarà sicuramente venuta voglia di poter vedere e virtualmente visitare nuovi impianti, già a partire da FIFA 16 in uscita a fine Settembre.

Le novità sono state rilevate oggi e, oltre ai 3 stadi delle 3 neopromosse squadre inglesi, troviamo una novità assoluta: FRATTON PARK. La storica casa del Portsmouth è un gioiellino unico, teatro di tantissime battaglie, nazionali ed europee, dei Pompey. Oltre allo stupore però la domanda che ci siamo fatti è: perché? Perché lo stadio di una squadra di League Two quando solo le squadre dei maggiori campionati possono vantare questo privilegio (e non in tutti i campionati)?

La risposta è stata annunciata dal club inglese con una nota sul suo sito ufficiale. Ebbene la realizzazione della casa dei Pompey è un tributo a Simon Humber, uno dei creatori ed ideatori di FIFA, tragicamente scomparso lo scorso Aprile dopo una battaglia contro il cancro. La EA ha voluto tributarlo in questo modo, regalando a tutti gli appassionati del più venduto gioco di calcio al mondo, una chicca che arriva dal sud dell'Inghilterra. 

Ovviamente onorati del gesto, il club ed i tifosi del Portsmouth hanno accolto con grande gioia la notizia e la spiegazione di tutto ciò. Un gesto, da parte dei colleghi dello sfortunato ingegnere FIFA, che lo farà sorridere anche da laassù, mentre vedrà milioni di persone divertirsi con una sua creazione.

Rest in peace Simon. 



Gerrard, Rooney, Ibra e Baggio tra i più sopravvalutati di sempre. Quando far notizia è più importante che riportarla

Il Telegraph conferma, per l'ennesima volta, che forse la sezione sport dovrebbe essere cancellata dal loro sito/azienda, e che dovrebbero occuparsi esclusivamente di politica, meteo e quelle cose li. In una delle ultime loro sofisticate indagini, è stata stilata la classifica dei 20 giocatori più sopravvalutati. Una classifica già di per se opinabile ma che fa discutere per la presenza di alcuni giocatori che tutto sono fuorché sopravvalutati.
Ecco i 20 nomi:


1. Mario Balotelli 2. Robinho 3. Radamel Falcao 4. Ibrahimovic 5. Faustino Asprilla 6. David Luiz 7. Ezequiel Lavezzi 8. Wesley Sneijder 9. Sergio Ramos 10. Jack Wilshere 11. Steven Gerrard 12. Roberto Baggio 13. Adriano 14. Wayne Rooney 15. David Ginola 16. Denilson 17. Florent Malouda 18. Nicolas Anelka 19. Carlos Valderrama20. Georgi Kinkladze


Non sta a noi giudicare nome per nome, elencando storia, vita morte e miracoli ma su alcuni nomi, vedi Baggio, Ibrahimovic, Gerrard, Sneijder, Asprilla, Rooney ci sorge una domanda: PERCHE'? Perché c'è gente che per scrivere certe cose percepisce uno stipendio? Perché c'è gente che fino a ieri parlava di mercati e borse oggi parla di calcio? Ecco, la nostra semplice domanda è PERCHE'? 

Il ragazzo del Merseyside torna a casa. Goodison Park lo accoglie nel migliore dei modi

Il giorno del ritorno è finalmente arrivato. Wayne Rooney, il ragazzo del Merseyside che ha trovato fortuna nella vicina Manchester, è tornato li dove è cresciuto, nei pressi di Goodison Park e ha reindossato la maglia dell'Everton. Un nuovo esordio per lui, seppur nel giorno del testimonial match di un'altra leggenda del club: Duncan Ferguson.

Non sapremo mai esattamente quali sono state le sensazioni di Rooney nel tornare in quello stadio, rientrare in quello spogliatoio, reindossare quella maglia e rigiocare in quel campo da padrone di casa. Lui nel post partita lo ha definito strano, ma è uno "strano" che può essere interpretato in diverse maniere. A ripercorrere la sua storia è evidente come il tutto possa sembrare strano: nasce cresce ed esordisce con i Toffees. Segna il suo primo gol in Premier, all'esordio, con i Toffees. Nel 2004 il club lo vende per 27 milioni di sterline al Manchester United. Il resto, poi, lo conoscete tutti. E' un giocatore che non ha bisogno di presentazioni. Ad un passo dal record di reti in nazionale, titolarissimo e pluri titolato con i Red Devils. Una carriera meravigliosa che però lo ha sempre tenuto li, nel nord ovest inglese. Di giocatori all'Old Trafford ne sono passati tanti ma lui è sempre rimasto un punto di riferimento. Ieri era un ritorno attesissimo e l'accoglienza non è stata da meno.

Duncan Ferguson lo manda in campo a 16 minuti dalla fine con la squadra sotto 0-2. Goodison Park, al suo ingresso, si alza ad applaudirlo. Qualche mugugno, certo, ma non si può pretendere il ben servito da tutti. Nel post partita l'attaccante inglese ha così commentato: "Sono stato felicissimo dell'accoglienza oggi. Anche mia moglie e mio figlio in tribuna hanno ricevuto le migliori attenzioni da parte dei tifosi. Io ero qui per Duncan. Quello che ha fatto per me ai tempi dell'Everton non lo potrò mai dimenticare ed uno dei modi per ringraziarlo era essere presente qui oggi. E' stata una strana sensazione, ma mi sono divertito".

Insomma, magari non nell'immediato, ma questo ritorno, seppur per un'amichevole, forse ha mosso qualcosa nella pancia e nelle idee del ragazzino del Merseyside. Magari, prima di finire la carriera, un pensierino lo fa volentieri.


domenica 26 luglio 2015

Qual'è la miglior rimonta di sempre? Ditecelo voi!

Tante volte, soprattutto nei periodi di pausa dei campionati, quando l'unica cosa che possiamo fare è goderci le immagini di vecchi gol e vecchie partite memorabili, ci viene la voglia di stilare una classifica dei più belli. Per questo abbiamo scelto di lanciare alcuni sondaggi per poi riproporli sotto forma di racconto/documentario. Sarete voi a scegliere i migliori gol o le migliori partite.

Cominciamo con la categoria rimonte, con alcune delle più belle e famose "comeback" della storia della Premier League.

Leicester v Manchester United
Il 5-3 della scorsa stagione entra di diritto nella storia. Red Devils avanti 1-3 con Di Maria tra i protagonisti, capace di beffare con un pallonetto il portiere dal limite dell'area. Nessuno però avrebbe immaginato la reazione dei padroni di casa. 4 gol, uno dopo l'altro, che hanno letteralmente annientato gli 11 di Louis Van Gaal.




Tottenham v Manchester United
A White Hart Lane si consuma un pomeriggio da incubo per gli Spurs. Avanti 3-0 ed in completo controllo, crollano sotto i colpi di Veron, Beckham e Van Nistelrooy. Alla fine sarà 3-5 in uno dei match più belli di sempre.




Arsenal v Tottenham
Il North London derby non è tale se non regala almeno 3 gol. Questo però è uno di quelli che si ricorderà a lungo. Gunners sul 2-0 all'Emirates in completo controllo. Un affondo di Bale riapre la gara, pareggio di Van der Vaart su rigore e Kaboul che la chiude su azione da calcio piazzato. Rimonta memorabile per gli Spurs.



Crystal Palace v Liverpool
Forse uno dei match che ha deciso la scorsa stagione di Premier League. Liverpool avanti 0-3 a Londra contro il Palace e con mezzo titolo cucito sul petto. Nel finale però, in meno di dieci minuti, la rimonta dei padroni di casa. Incredibile.




Newcastle v Arsenal
Una delle rimonte più imponenti e clamorose degli ultimi anni. Una partita che ha cambiato quella stagione e riscritto tutte le regole del calcio. Gunners sullo 0-4 in 35 minuti, ma guai a dare i Magpies per morti......



Liverpool v Newcastle
Un Anfield che è costretto a gioire, soffrire e poi gioire ancora. Una serata incredibile. Reds avanti 3-0 a fine primo tempo, sembra una gara di ordinaria amministrazione. All'87' però arriva il pari del Newcastle e siamo 3-3! Al 91' Fowler chiude i conti con un incornata che fa esplodere lo stadio e scrive la storia in una delle gare più avvincenti di sempre.



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venerdì 24 luglio 2015

European Tour: il punto sulle britanniche ed irlandesi.

Si sono chiusi anche i secondi turni preliminari di Champions ed Europa League: solamente tre formazioni, quelle che partivano in vantaggio dopo le gare di andata, hanno passato il turno: trattasi di Celtic, che ha agevolmente superato lo Stjarnan anche in trasferta, Aberdeen, che nonostante qualche patema di troppo ha eliminato il Rijeka e West Ham che ha veramente rischiato grossissimo contro il Birkirkara. Out tutte le altre, rammarico principalmente per il TNS, uscito ai supplementari contro il Videoton, e Dundalk che ha sfiorato l’impresa contro il Bate Borisov. Male tutte le altre, con Irlanda, Irlanda del Nord e Galles che hanno perso tutte le loro rappresentanti.
Inghilterra: Che brivido per gli Hammers! Trasferta ben più complicata del previsto per la squadra di Slaven Bilic, che partiva forte dell’1-0 maturato ad Upton Park la settimana prima. Il Birkirkara si è dimostrato squadra solida, con grande entusiasmo e trascinata dalla spinta del pubblico Maltese che stava vivendo una serata da sogno. Le cose si mettevano subito male per il West Ham, con il goal di Fabrizio Miccoli dopo 15 minuti che dava il vantaggio al West Ham. A fine del primo tempo altra mazzata per gli Hammers, con l’espulsione molto dubbia di Tomkins che complicava le cose ulteriormente. Nel secondo tempo il West Ham imposta il ritmo, ma raramente sono pericolosi dalle parti dell’area maltese, il cui obiettivo è arrivare ai rigori, cosa che accade nonostante l’espulsione nel secondo supplementare di Mazzeti. Nei rigori la squadra di Bilic è precisissima, mentre l’errore di Vukanac spezza il sogno del Birkirkara che esce tra la standing ovation del pubblico del Ta Qali. Alla fine il West Ham passa il turno, ma servirà tutt’altra prestazione contro i Romeni dell’Astra, che hanno eliminato come vedremo l’Inverness nel turno precedente. 
Scozia: Celtic sul velluto: 1-4 sullo Stjarnan e passaggio del turno in cassaforte. Dopo il 2-0 dell’andata gli Islandesi partono forte e trovano con Finsen il goal che sembra riaprire il discorso, ma poi il goal di Biton al 33’ mette a posto le cose per gli Hoops, che nel secondo tempo dilagano con Mulgrew, Griffiths e Johansen trovando un risultato rotondo che proietta il Celtic al terzo turno dove se la vedrà con gli Azeri del Qarabag: trasferta insidiosa, contro una squadra che lo scorso anno ha ben figurato in Europa, ma avversario sicuramente alla portata.  Missione compiuta per l’Aberdeen, che dopo lo 0-3 maturato a Fiume sembrava avere vita facile, ma i Croati hanno disputato una grande partita arrivando quasi a completare la rimonta: 0-2 al 60’ e pubblico del Pittodrie seriamente preoccupato, ma sollevato dal goal di McGinn che ha dato ossigeno. Alla fine è arrivato anche il 2-2 con Hayes che proietta i Dons al terzo turno, dove l’avversario sarà il Kairat di Almaty, squadra Kazaka che nel primo turno ha eliminato sorprendentemente la Stella Rossa: avversario molto insidioso per la lunghissima trasferta, senza sottovalutare gli ottimi risultati delle squadre Kazake negli ultimi anni. Fine del sogno per l’Inverness, che in Romania pareggia 0-0 contro l’Astra uscendo comunque a testa alta dalla prima esperienza Europea: un vero peccato la sconfitta maturata nelle Highlands, il Caley ha dimostrato comunque di non essere presente per puro caso in Europa.
Irlanda: Fine corsa per tutte e tre le squadre rimaste in gioco. Il Dundalk va a pochi centimetri dalla qualificazione contro il Bate Borisov: dopo l’1-2 dell’andata in Bielorussia, i Lilywhites non sono andati oltre lo 0-0 in un Oriel Park stracolmo: ottima la partita, con occasioni in entrambi i lati, ma un miracolo del portiere Bielorusso su McMillan, e l’incrocio di Rodionov nel primo tempo, non hanno sbloccato il risultato. Nella ripresa assedio sterile del Dundalk, ben controllato dalla solida ed esperta retroguardia Bielorussa che cosi passa il turno. Lo Shamrock Rovers dopo lo 0-2 dell’andata contro l’Odd aveva bisogno di una vera e propria impresa in Norvegia, cosi invece non è stato: arrivata un’altra sconfitta, per 1-2, con il solo goal di Brennan nel finale a salvare la bandiera degli Hoops. Finisce purtroppo male la comunque esaltante avventura dello UCD: quarti in First Division, hanno tenuto botta allo Slovan Bratislava per 160 minuti prima di crollare: finisce 1-5 a Belfield, con l’eterno Robert Vittek (trascinatore della Slovacchia al mondiale 2010 con la clamorosa vittoria contro l’Italia) a portarsi a casa il pallone e la qualificazione per lo Slovan. Onore comunque allo UCD con Ryan Swan che salva la bandiera e segna il terzo goal nella competizione Europea: il futuro per lui sarà brillante e non in First Division.
Galles: Niente da fare per un comunque eroico TNS che dopo la sconfitta per 0-1 dell’andata contro i Magiari del Videoton vincono a Szekesfehrvar per 1-0 grazie al goal di Mark Williams al 78’, ma poi cadono ai supplementare con il Vidi che trova il goal qualificazione con Gyurcso al 107’. Finisce dunque il sogno Europeo dei Gallesi, comunque a testa alta con 3 vittorie nelle 4 partite disputate, e il rammarico per aver sfiorato un terzo turno che manca ormai da 6 anni. Esce con onore anche il Newtown che cede per 3-1, dopo lo 0-2 dell’andata, contro i forti danesi del Copenaghen, che avrebbero voluto giocare a Malta come da simpatico striscione dei loro tifosi presenti in gran numero nel Galles centrale, ma che hanno comunque dovuto impegnarsi per battere i volenterosi gallesi, che hanno trovato una grande soddisfazione con il goal di Goodwin. 
Nord Irlanda: Vittoria inutile per i Crusaders che battono 3-2 lo Skenderbreu ma che escono per via dell’1-4 maturato in Albania la settimana prima. Succede tutto nella ripresa, con O’Flynn che da il goal della speranza visto anche che lo Skenderbreu era rimasto in 10. Ma poco dopo i goal di Berisha e Lafiti chiudevano il discorso, anche se la partita non era ancora finita e il pubblico di Seaview comunque si è divertito, con i goal in pieno recupero di Snoddy e Mitchell a dare una vittoria comunque di prestigio, anche se inutile, ai Crues. Male anche il Linfield che era addirittura passato avanti contro lo Spartak Trnava con Lowry, ma nel secondo tempo gli slovacchi hanno trovato 3 goal che hanno archiviato il discorso qualificazione e cosi anche la partecipazione delle squadre Nord Irlandesi in questa campagna Europea. 

Ora il terzo turno, dove entra anche il Southampton, chiamato ad una insidiosa sfida in Olanda contro il Vitesse. 2 Scozzesi e 2 Inglesi dunque finora rimaste, aspettando poi il Manchester United impegnato nel Playoff di Champions, Chelsea, Arsenal e Man City nei gironi di Champions e Tottenham e Liverpool in quelli di Europa League. 

martedì 21 luglio 2015

Sponsor. Ecco quanto guadagnano i club di Premier League.

    Fino a qualche anno fa forse ancora le cifre che giravano attorno ai contratti di sponsorship erano ancora accettabili. Con il tempo però ad aumentare è stata la disparità tra le grandi e le piccole squadre. In Premier League le squadre hanno un introito totale di 218,65 milioni di sterline. Tanti, tantissimi, che risultano ancora di più se consideriamo che 142 milioni dei 218 sono suddivisi tra Manchester United, Chelsea, Arsenal e Liverpool. Si passa a contratti ultramilionari (vedi Chevrolet che paga 47 milioni di sterline allo United ogni anno) a contratti umilissimi come quelli di Bournemouth e Crystal Palace che da Mansion ricevono appena 750 mila sterline. 
    Vi elenchiamo ora la classifica di tutti i club di Premier League:

  1. Man United - Chevrolet - £47m
  2. Chelsea - Yokohama - £40m
  3. Arsenal - Fly Emirates - £30m
  4. Liverpool - Standard Chartered - £25m
  5. Man City - Eithad - £20m
  6. Tottenham - AIA - £16m
  7. Newcastle - Wonga -£6m
  8. West Ham - Betway - £6m
  9. Everton - Chang Beer - £5.3m
  10. Aston Villa - Dafabet - £5m
  11. Sunderland - Bidvest - £5m
  12. Swansea - GWFX - £4m
  13. Stoke City - Bet365 - £3m
  14. Watford - 138.com - £1.4m
  15. West Brom - Intuit Quickbooks - £1.2m
  16. Leicester City - King Power - £1m
  17. Norwich City - Aviva - £1m
  18. Southampton - Veho - £1m
  19. Bournemouth - Mansion - £750,000
  20. Crystal Palace - Mansion - £750,000

lunedì 20 luglio 2015

Tottenham all'Emirates e Chelsea a Wembley. I nuovi scenari della Premier in attesa dei nuovi stadi

A dire la verità, ancora ci sembra strano. Il vero problema è che inizialmente sembrava solo un'ipotesi ma ora sembra diventare realtà con il passare dei giorni. Il Tottenham, durante i lavori per la costruzione del nuovo stadio e la demolizione di White Hart Lane, potrebbe giocare le gare casalinghe all'Emirates Stadium. A molti può sembrare una cosa piuttosto normale se consideriamo i tantissimi esempi , soprattutto in Italia, di squadre che si dividono lo stadio. In questo caso però, ovvero in Inghilterra e nei paesi dove gli stadi di proprietà sono quasi un obbligo, sin dalle categorie inferiori, vi possiamo assicurare che si va verso una battaglia legale senza precedenti.

Il Tottenham Supporter Trust ha chiesto più volte la possibilità di poter disputare le gare a Wembley la FA ha respinto tale proposta. Gli Spurs infatti sono asserragliati: lo scorso anno la vittoria del West Ham nella corsa all'Olympic Stadium, poi il no per Wembley ed ora la possibilità di giocare le gare casalinghe nella dimora degli acerrimi rivali dell'Arsenal.

Arsenal e Tottenham non solo si dividono il controllo e la supremazia del Nord di Londra ma sono proprio due realtà differenti. Seppur distanti solo qualche miglio, le due società sono ormai implementate in contesti urbanistici completamente diversi e godono di un odio reciproco con pochi eguali nel Regno Unito. Ovviamente la FA ha proposto l'Emirates come soluzione più logica in quanto vicina ed economica ma è ovvio che da una parte gli Spurs vorrebbero evitare questa scelta, dall'altra i Gunners non vogliono vedere la loro casa popolata dai rivali.

Un altro problema per il Tottenham è rappresentato dal Chelsea. Anche i Blues faranno a breve partire i lavori per il rinnovamento di Stamford Bridge ed avranno bisogno di un nuovo stadio. La FA però ha trovato sul piatto molti più soldi da parte di Abramovich per l'utilizzo e l'affitto di Wembley, motivo per cui con molta probabilità saranno i blues ad utilizzare lo stadio simbolo di Londra e dell'Inghilterra.

Per ora quindi nulla di ufficiale ma la FA è stata chiara: o l'Emirates Stadium o l'Emirates Stadium.

venerdì 17 luglio 2015

Champions League ed Europa League, il riassunto.

Un’enorme sorpresa, qualche delusione, fatiche più del previsto e qualche squadra già rassegnata. E’ stata un’altra settimana di Preliminari in Champions ed Europa League, ed il bilancio per le squadre Britanniche ed Irlandesi è piuttosto povero, con 3 vittorie, 0 pareggi e ben 8 sconfitte, ma tra questi risultati sicuramente ce ne sono alcuni sorprendenti e che tengono in vita per i ritorni le squadre in questione. A fare la parte del leone, come vedremo nel dettaglio, l’Aberdeen, che ha compiuto una vera impresa in Croazia. Bene il Celtic, soffre ma alla fine vince il West Ham, continua il sogno di Dundalk, UCD e Linfield nonostante le sconfitte. Andiamo nel dettaglio nazione per nazione a scoprire i risultati.
Inghilterra: Un West Ham con una formazione non cosi lontana da quella titolare piega solamente al 90’ la resistenza di un ottimo Birkirkara, squadra Maltese venuta ovviamente ad Upton Park “parcheggiando il bus” come si dice in gergo e che per poco tornava a casa con un risultato di grandissimo prestigio.  Nonostante i 14 tiri a uno, gli uomini di Slaven Bilic hanno risolto la pratica solamente con un goal di Tomkins al 90’, trovando cosi un risultato di vantaggio per il ritorno che si giocherà allo stadio Nazionale di Malta settimana prossima, anche se l’1-0 non può lasciare del tutto tranquilli gli Hammers, pur essendo l’avversario nettamente inferiore.  
Scozia: Che Aberdeen! La squadra di McInnes compie l’impresa di giornata in generale, infliggendo un severissimo 3-0 al Rijeka nella sfida giocata al Kantrida di Fiume, stadio dove la squadra Croata era imbattuta da 12 giornate contro avversari del calbiro di Sporting Lisbona, Lione e Siviglia. Fantastica la prestazione corale della squadra, che dopo il vantaggio trovato con Considine al 38’, ha saputo difendere con ordine e penetrare in contropiede la difesa avversaria: Pawlett al 52 e nel finale McLean garantiscono un risultato che dovrebbe bastare nel ritorno di Pittodrie settimana prossima. Esordio anche per il Celtic in Champions League: missione compiuta con un 2-0 agli Islandesi dello Stjarnan che alla fine rende abbastanza soddisfatti, con i goal del neoacquisto Boyata e Johansen a dare un margine di sicurezza consistente per il ritorno di Reykjavik, anche se nel finale Leith Griffiths ha sbagliato un rigore che se segnato poteva incrementare questo risultato. Amaro l’esordio Europeo dell’Inverness che cede per 0-1 contro i Rumeni dell’Astra: decisivo il goal di Budescu nella fine del primo tempo. Sfida equilibrata in cui il Caley avrebbe meritato di più, ora è necessaria una vera impresa in terra Rumena settimana prossima.
Irlanda: 3 Sconfitte in altrettante partite, ma c’è comunque motivo di essere soddisfatti: il Dundalk gioca una grandissima partita a Borisov, perde immeritatamente per 2-1 ma tiene ampiamente in vita le possibilità di qualificazione. Fondamentale il goal di David McMillan al 32esimo, nel mezzo i due goal Bielorussi di cui il secondo molto fortunato con una deviazione di Shields che ha messo fuorigioco il portiere Rodgers. Prestazione comunque assolutamente propositiva, che ha sorpreso i più e che lascia dunque intatte le speranze di passaggio del turno. Perde di misura lo UCD a Bratislava: continua dunque il sogno degli Students che cadono solamente 1-0 contro lo Slovan. Anche in questo caso è una deviazione a beffare la compagine Irlandese, che ha giocato in superiorità numerica per praticamente tutto il secondo tempo, e che si è vista negare un rigore clamoroso dall’arbitro Georgiano su Benson. Comunque altro risultato di prestigio per l’unica squadra non di Prima divisione rimasta nella competizione. Crolla invece lo Shamrock Rovers che cede 2-0 in casa contro i Norvegesi dell’Odd: primo tempo equilibrato con i Rovers vicini al vantaggio, poi però una doppietta realizzata dall’ex nazionale canadese Occean ha di fatto chiuso la pratica per i Rovers che dovranno realizzare un miracolo nella terra dei Fiordi. 
Galles: Gioca alla pari, fallisce anche qualche occasione per segnare e poi viene beffato in contropiede: amara la gara per il TNS che cede per 1-0 contro gli Ungheresi del Videoton. Prestazione sicuramente positiva per la squadra di Oswestry, che tiene testa al più quotato avversario Magiaro ma che cade proprio nel finale. Il ritorno a Szekeshfehrvar sarà dunque molto complicato. Cade con onore il Newtown che cede solamente per 2-0 contro il quotato Copenaghen in Danimarca: il goal dopo 3 minuti di Verbic sembrava presagire una lunga giornata per i Robins, ma grazie anche ad un portiere Jones in stato di grazia, i Gallesi hanno limitato i danni portando a casa una sconfitta sicuramente onorevole.

Irlanda del Nord: Dopo l’impresa di Tallinn c’era molta curiosità per la trasferta Albanese dei Crusaders, purtroppo per loro però lo Skenderbreu si è dimostrato troppo forte: 4-1 senza appello per la squadra di Korca e di fatto sogno svanito per i Crues. Il Linfield perde per 2-1 in Slovacchia, in una gara molto tesa sugli spalti, contro lo Spartak Trnava, risultato che lascia comunque aperto il discorso qualificazione per i Blues a cui basterà una vittoria per passare il turno. Decisivo il goal di Kee che di fatto può dare una notevole carica alla squadra di Belfast in vista del ritorno. 

mercoledì 15 luglio 2015

Quando la passione vince sull'avarizia. La lettera di un tifoso del Liverpool per l'addio di Sterling.

Caro Raheem,

Finalmente ci hai lasciato. I tuoi giochetti con i media hanno funzionato e stai partendo per la East Lancs Road per giocare con la seconda squadra più famosa nella seconda città più famosa del Nord Ovest. Buona fortuna per la tua nuova avventura, nessun rancore, sperando che per te funzioni.

Non posso dire che parlo a nome di tutti i tifosi del Liverpool nell’augurarti buona fortuna e specialmente nel dire che non ci sono rancori - ho sentito augurarti molte cose e la fortuna di certo non era quella che andava per la maggiore. Ma tutte le cose giungono a un termine e ora hai un nuovo gruppo di tifosi da far felice. Come ti ripeto, buona fortuna.

Quei tuoi nuovi tifosi molto probabilmente saranno in disaccordo sul fatto di essere la seconda città più famosa del Nord Ovest, come di certo sono intitolati, ma sarà dura per loro non concordare sul fatto di essere il secondo club più famoso della loro città. Prendi i soldi e per un momento esci di scena - dai, prova- e ti accorgerai di esserti trasferito in quello che è l’ Everton di Manchester.

Nella mia esperienza i loro tifosi sono fantastiche persone,la stragrande maggioranza di quelli che ho conosciuto nel corso degli anni hanno un grande senso dell’umorismo- ne hanno bisogno- e un enorme umiltà. Senza nessun dubbio ci sarà una nuova “razza” di tifosi che si infiltreranno nella vecchia guardia, come accade in ogni club che ritrova il successo, quelli che sono li’ solo per i trofei e non saranno li’ per aiutare e dare di più se il club dimostra segni di ricaduta. Posso pensare cosi’ di pochi giocatori. Tuttavia, ti stai trasferendo in un club con un grande numero di tifosi - ma lasciandone indietro uno con un numero ancor più grande di fantastici tifosi.

Probabilmente non lo avrai letto,ma il tuo temporaneo nuovo compagno di squadra James Milner lo ha ammesso nei primi giorni di questa settimana. Ha amato la sua permanenza al Manchester City e senza dubbio ha provato grande tristezza nel lasciare quei tifosi, i suoi amici e tantissimi ricordi, ma sta già parlando della “grandezza” del Liverpool FC e “di quanto sia conosciuto a livello mondiale”. Come ha dichiarato, Liverpool “ è quel livello superiore”.

Comprendo pienamente da dove vieni, nel voler giocare in un club dove puoi vincere cose e giocare ad altissimi livelli con o contro i migliori giocatori di questo gioco. Che tu ci creda o meno, anche i tifosi del Liverpool vogliono questo per il loro club. Non siamo felici di aver vinto un solo trofeo in nove anni ed essere tagliati fuori dalla Champions League (quando in realtà ci eravamo qualificati),ma nonostante ciò non abbiamo intenzione di gettare via le nostre maglie Rosse e le nostre sciarpe e saccheggiare uno dei negozi di Mike Asheley per equipaggiarci alla luce del sole. Resteremo e combatteremo. Questo è quello che facciamo. 

Non abbiamo dimenticato le altezze della miglior mezza stagione che hai giocato per noi,quella della seconda parte del 2013-2014. Non la dimenticheremo mai, anche se alla fine non c’era nulla da far vedere. Non dimenticheremo mai il mettersi in riga su Anfield Road quando il bus della squadra scendeva piano lungo la via attraverso gli striscioni che sgocciolavano riferimenti alla grande storia di questo club e il fitto fumo che proveniva dai fumogeni mentre i tifosi cantavano a squarciagola con tutto il loro cuore e dimostravano esattamente a tutti quanto su quel bus quello che significa questo club.

Questo club è un tutt’uno con i suoi tifosi, anche se a volte sembra che questa cosa si scordi completamente. 

Questi tifosi combattevano per il loro club quando tu eri ancora a scuola, alla scuola del Merseyside dove ti sei trasferito per finire la tua educazione dopo che Rafa Benitez e Frank McParland ti avevano portato alla Liverpool Academy dandoti la tua pausa. Mentre eri li’, noi marciavamo su Anfield e ci facevamo sentire in tutto il mondo,specialmente a Wall Street. Ci siamo accertati che tutti quanti sapessero che non avremmo dato il via il nostro club così facilmente, come avevano sperato i nostri proprietari e la gente che voleva mettere in ginocchio il nostro club.
Abbiamo combattuto cosicché ci fosse ancora un club per te, per avere la tua grande chance.
Se avessimo combattuto alla tua maniera,non ci sarebbe più stato un Liverpool Football Club.

Ci vedrai presto ancora più agguerriti se il Liverpool non inizia a perseguire il successo, cosa che anche tu avevi richiesto prima di andare via. Lo vedrai a distanza, ma sicuramente lo vedrai se ce ne sarà il bisogno.
Certamente magari non servirà, e noi lo speriamo davvero, perché potrà anche essere che noi inizieremo questa stagione con un gruppo di giocatori con i cuori e con l’atteggiamento di combattere con le unghie e con i denti sul campo per il successo che questi tifosi gli chiedono, invece che un gruppo sparpagliato con mezzi cuori, che si aspettano che tutto gli venga servito su un piatto d’argento.

In verità ci hai quasi fatto un enorme favore,quindi grazie. La tua intervista con la BBC non ha solo fatto girare la ruota su di te prendendoti i tuoi grandi soldi e andando in quel club 30 miglia distante da qui, ma ha sottolineato il fatto - perché è un fatto - che il Liverpool stia tradendo le aspettative. E’ già quasi chiaro che i tifosi del Liverpool non permetteranno più che le loro aspettative si abbassino ancora, come già sono state e il tempo per le scuse è già passato da tempo.

C’è anche il pagamento di 49 milioni di sterline che ci prederemo per te. Per tutto il potenziale che hai - e ne hai molto - tu devi ancora avere una buona intera stagione in prima squadra. Potrà risultare un affare lucrativo per il tuo nuovo club, se risulterai all’altezza di quello che è il tuo potenziale. Ma è ancor più un azzardo per il Manchester City che per il Liverpool. L’azzardo dal nostro lato sarà quello di spendere più o meno saggiamente quella manna arrivata dal cielo.

Proprietari, manager, allenatori e giocatori vanno e vengono,alcuni vanno via rimanendo in buoni rapporti rispetto ad altri, alcuni lasceranno più di un segno rispetto ad altri. Nel giro di cinque anni riusciranno i tifosi del Liverpool ad avere di più di quel che ricordano di te in maglia Rossa? In ogni caso non ci sarebbe nulla per cui tu dovresti essere ricordato. 

Verrai ricordato per il possesso di un palloncino bianco e per esserti comportato da egoista in campo. 
Buona fortuna e arrivederci.
I migliori auguri,


Jim, tifoso del Liverpool 

Sterling subito al veleno: "Al City almeno posso vincere".

49 milioni di sterline. Al cambio attuale 69,5 milioni di euro. Questo è quanto il Manchester City ha dovuto sborsare per assicurarsi Raheem Sterling. O meglio, è la cifra che il Liverpool ha incassato per il classe 1995 inglese. Noi non siamo espertissimi di mercato ma, per quanto giovane, non ci sembra che il ragazzo valga tutti questi soldi. Per carità, 20 anni, 3 figli con 3 donne diverse, una stagione (2013/2014) da far paura ma poi tanti e tanti buchi nell'acqua e tante prestazioni anonime che sono il motivo per cui molti tra giornalisti e semplici tifosi non si capacitano di questa spesa folle dei Citizens.

A fare da contorno a tutto questo, le parole al veleno di Sterling che, nel giorno della sua presentazione ufficiale, dopo due mesi di fuoco al Liverpool, tra i ripetuti attacchi dei tifosi Reds, afferma: "Sono in club che mi darà la possibilità di vincere dei trofei". Si, è vero. Forse c'è una qualche velata possibilità in più di vincere qualcosa al City che è comunque rimasto a secco nell'ultima stagione) ma non è il modo esatto per andarsene con dignità dal club che ti ha lanciato nel calcio professionistico. Uno sfogo che renderà le due gare contro il Liverpool, del giovanissimo attaccante inglese, un vero e proprio inferno.

Ora tutta la preseason è da giocare e per Sterling ora una pesantissima responsabilità: dimostrare a tutti quanti che vale davvero, fino all'ultimo centesimo, quei quasi 70 milioni di euro. Non sarà facile.

lunedì 13 luglio 2015

Ragazze ubriache allungano le mani, vietato il kilt in un pub di Inverness

Centra magari davvero poco il calcio qui ma è una di quelle notizie che sentiamo il dovere morale di riportare. Ad Inverness, nord della Scozia, che ha dovuto vietare il kilt ai propri camerieri. Nessuna colpa o nessun errore da parte loro, anzi. Il problema sono i gruppi di ragazze che nel weekend (soprattutto) ma anche durante la settimana, si ubriacano si dal pomeriggio per finire poi a voler "testare" i camerieri infilando le mani sotto il kilt.

Ovviamente impazza la polemica, tanto che il titolare del pub ha rivolto accuse sessiste nei confronti di queste donne. "Pensate se fosse un uomo a farlo alla donna.." ha commentato.
Effettivamente non gli si può dar torto. Rinunciare ad un simbolo nazionale per colpa della molestia di alcuni clienti ci sembra davvero troppo. Speriamo che la situazione si risolva in fretta e che il buon vecchio kilt torni di moda.

Fonte: Leggo.it

domenica 12 luglio 2015

L'uscita dal campo di un campione umile e silenzioso. Van Persie lascia l'Inghilterra.

Certe cose spesso accadono senza pianificarle. A volte però sarebbe utile farlo per non rischiare di passare inosservati. Robin Van Persie, uno da 280 presenze e 144 gol in Premier League (mica briciole) sta per lasciare l'Inghilterra senza ricevere il giusto tributo. Per lui si sono aperte le porte della Turchia, precisamente quelle del Fenerbahce, che lo pagherà 4,7 milioni di sterline. I recenti arrivi allo United di Darmian e Schweinsteiger hanno letteralmente offuscato il talento olandese, artefice del 20° titolo di Premier dei Red Devils e martoriato dagli infortuni nell'ultima stagione, nella quale è riuscito comunque a dare il suo contributo alla causa di Louis Van Gaal. Proprio Louis Van Gaal che, da quanto emerge, sarebbe la "causa" della partenza di Van Persie. Una recente lite avrebbe fatto cambiare le carte in tavola facendo scegliere all'attaccante olandese una destinazione diversa.

Da amanti del calcio inglese ovviamente non possiamo che essere dispiaciuti di una perdita di questo calibro. Un giocatore che ha illuminato interi weekend di Premier League con giocate fuori dal normale e gol che sono rimasti nella storia di questo campionato. L'uscita dal campo di un campione di questo tipo non ce la vogliamo perdere, per questo nelle prossime ore e nei prossimi giorni dedicheremo speciali con video, foto e racconti ad una punta atipica che in questo calcio mancherà eccome.

Per tutto il resto, buona fortuna Robin.


sabato 11 luglio 2015

Carragher attacca lo United ed i suoi tifosi. Botta e risposta su Twitter

A volte è giusto commentare quanto accade nel mondo del calcio, soprattutto se si è opinionisti tv ed ex calciatori ma Jamie Carragher rischia di perdere piano piano tutta la professionalità dimostrata negli anni. A seguito dell'acquisto da parte del Manchester United di Bastian Schweinsteiger, l'ex Liverpool con un doppio tweet ha prima attaccato la dirigenza dei Red Devils e poi direttamente i tifosi.

"Vendere il proprio miglior giocatore (De Gea ndr) e prendere un trentenne che ha già dato il meglio di lui, non può essere una cosa positiva". E ancora "Attaccato per un'opinione dai tifosi del Manchester United, evidentemente non capiscono nulla di tattica".

Ora non vogliamo essere noi quelli che danno lezioni ma definire uno come Schweinsteiger un trentenne che ha già dato ci sembra un tantino esagerato. Soprattutto se certe parole arrivano da uno che calcato i campi di Premier fino a 38 anni. Dopo le recenti rivoluzioni in casa United, un acquisto di questo calibro e questa esperienza a centrocampo ci voleva eccome, può dare stabilità e dare quel tocco di classe in più che ai Red Devils è mancata nelle ultime stagioni. Ha vinto un mondiale giusto 1 anno fa e quest'anno, martoriato dagli infortuni, non ha potuto dare al Bayern quella spinta in più decisiva, ma siamo sicuri che non ha perso tutto il suo atletismo.

Insomma Jamie, dover dire per forza la propria spesso non porta a dei bei risultati. Questa volta hai forse un po' esagerato.

venerdì 10 luglio 2015

Serata agrodolce il Europa League. Sfuma il sogno Bala Town

Serata agrodolce per le squadre Britanniche ed Irlandesi che hanno preso parte al giovedi sera dell’Europa League. Delle 13 squadre partecipanti infatti solamente 6 superano il taglio, una per ogni nazione ad eccezione della Repubblica d’Irlanda che piazza due squadre (su quattro). Andiamo nel dettaglio, dividendo paese per paese, a scoprire come sono andate le varie squadre: 
Inghilterra: Dopo il 3-0 dell’andata, il West Ham è riuscito ad imporsi anche ad Andorra contro i Lusitanos con il risultato di 1-0. Era lecito probabilmente aspettarsi di più dagli Hammers, visto anche il livello modesto degli avversari, ma l’espulsione di Sakho al 14’, oltre che ad una formazione ovviamente priva di alcuni dei migliori giocatori a disposizione di Slaven Bilic, hanno di fatto costretto il West Ham ad una sfida più ostica del previsto, dove alla fine il goal di Lee è stato l’unico dell’incontro.  Missione comunque compiuta per il West Ham che nel secondo turno affronterà i Maltesi del Birkirkara, che guidati da Fabrizio Miccoli hanno compiuto un’impresa espugnando Yerevan in Armenia e guadagnandosi una sfida da sogno contro il West Ham: sicuramente lo stadio Ta Qali, che ospiterà presumibilmente la sfida, presenterà un colpo d’occhio notevole visto anche i tantissimi Inglesi che tutt’ora risediano a Malta.  Turno assolutamente alla portata del WHU che però dovrà sicuramente essere più incisivo in fase realizzativa. 
Scozia: Deludono le squadre Scozzesi, che perdono al primo ostacolo il St.Johnstone mentre l’Aberdeen passa solamente con un doppio pareggio. Sembravano avversari alla portata, l’Alashkert (Armenia) per i Saints e lo Skhendija (Macedonia) per l’Aberdeen, e invece si sono rivelati molto più pericolosi del previsto. Dopo l’1-1 dell’andata, a Pittodrie l’Aberdeen fa la partita, ma non riesce a sfondare la difesa Macedone che riparte in contropiede e nel finale sfiora quasi il colpo grosso: alla fine lo 0-0 va benissimo ai Dons che passano il turno, ma quanta fatica! Vince il Saint Johnstone ma è una vittoria inutile: dopo lo 0-1 rimediato in Armenia, il goal di O’Halloran aveva rimesso apposto le cose, che sembravano addirittura andare in meglio dopo l’espulsione di un giocatore armeno, ma il goal di Gyozalan al 78’ di fatto ha chiuso il discorso. Inutile a due dalla fine il goal di MacKay, l’assedio nel recupero infatti si dimostra vano ed arriva l’eliminazione. Prossimo turno molto ostico per le due squadre Scozzesi rimaste in gioco: l’Aberdeen infatti giocherà contro il Rijeka (Andata a Fiume), squadra che nelle ultime due Europa League ha fatto giorni mettendo in grossa difficoltà il Siviglia poi vincitore, mentre l’Inverness, che entra dal secondo turno, giocherà contro l’Astra, rumeni che lo scorso anno eliminarono il Lione finendo nel girone del Celtic. Due sfide in cui sicuramente le Scozzesi partono sfavorite.
Irlanda: Il classico bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. 2 su 4 sono le Irlandesi che passano il turno, con la clamorosa favola dello UCD a fare da contraltare alle grosse delusioni per il Cork e St.Patrick’s. Cominciamo dallo Shamrock Rovers che dopo il deludente 0-0 dell’andata in Lussemburgo ha messo apposto le cose con un secco 3-0 contro il Progres Niderkorn: sugli scudi Marty Kieran Waters, che con una doppietta (assieme al goal di Webster) non ha lasciato scampo all’avversario Lussemburghese. Ottima prova per i ragazzi di Pat Fenlon che passano cosi al secondo turno. Clamorosa, epica, emozionante l’impresa dello University College Dublin: terzi in First Division Irlandese (unica squadra non di prima serie rimasta nella competizione), difende con le unghie e con i denti il vantaggio di 1-0 contro i Lussemburghesi del Dudelange, trovando con il solito Ryan Swan il goal dell’1-0, e resistendo in 10 per 65’ agli assalti degli avversari, che vincono si 2-1, ma il goal in trasferta risulta decisivo regalando agli Students un clamoroso passaggio del turno. Tracollo del St.Patrick’s, che partiva dallo 1-2 rimediato in Lettonia contro lo Skonto Riga, che cade nettamente 0-2: partita stregata per i Saints, puniti anche da un rigore generoso assegnato dall’arbitro e da due legni colpiti. Male anche il Cork, che partiva dall’1-1 al Turners Cross contro il KR Reykjavik: avanti 1-0 e con un uomo in più, il City si fa rimontare perdendo poi ai supplementari. Grossa delusione per gli uomini di John Caufield che di fatto hanno gettato al vento quella che sembrava una qualificazione acquisita. Nel prossimo turno sfida ostica ma non impossibile per i Rovers contro l’ODD (Norvegesi), mentre lo UCD va a Bratislava contro lo Slovan in una sfida sulla carta improba.
Galles:  Beffa atroce per il “nostro” Bala Town: dopo l’1-3 subito in Lussemburgo contro il Differdange, i Lakesiders sono andati a 15 secondi dalla clamorosa rimonta, con i goal di Murtagh e del mitico Ian Sheridan che stavano regalando la qualificazione. Ma ben oltre i 4’ di recupero concessi, gli avversari hanno trovato il goal, in presunto fuorigioco, che ha gelato il pubblico di Rhyl (1.100 spettatori, praticamente tanti quanto la popolazione del piccolo villaggio del North Wales) e spezzato il sogno del Bala che già pregustava una sfida al Cardiff City Stadium contro il Trabzonspor. La bandiera del dragone batte però altissima con il Newtown, che strappa una vittoria per 1-2 a la Valletta qualificandosi: i goal di Oswell e Owen (di ribattuta dopo il rigore fallito) hanno regalato infatti una doppia vittoria di prestigio per 1-2 ai Robins. Dopo l’1-3 dell’andata era praticamente impossibile l’impresa per l’Airbus UK, che esce comunque a testa alta strappando un pareggio per 2-2 contro la Lokomotiva di Zagabria, che non basta ovviamente per il passaggio del turno ma che da punti fondamentali nel ranking UEFA alla Welsh Premier. Nel prossimo turno il Newtown dovrebbe essere la vittima sacrificale del Copenaghen, ma mai sottovalutare il cuore dei Gallesi.
Nord Irlanda: Perde ma passa il turno il Linfield, sconfitte nette invece per Glenavon e Glentoran che lasciano male la competizione. Dopo il 2-0 dell’andata i Blues perdono 4-3 nella Faroer contro il NSI/Runavik ma passano il turno in una delle sfide più emozionanti della serata: i goal di Glendiggin, Bates e Waterworth sono sufficienti nonostante la sconfitta per passare il turno. Sconfitte nette invece in Bielorussia per il Glenavon, che perde 3-0 contro lo Shakhtyor Soligorsk, e il Glentoran ,che con lo stesso risultato lascia strada allo Zilina. Ancora Slovacchia nei destini delle Nordirlandesi, infatti il Linfield andrà a Trnava cercando l’impresa contro lo Spartak, squadra che non è più quella capace di fare semifinale di Coppa Campioni negli anni ’70 ma pur sempre da rispettare.
Nella prossima settimana ricomincia anche la Champions League, con 4 squadre impegnate: il Celtic ospita lo Stjarnan, sfida che sulla carta dovrebbe essere agevole per gli uomini di Ronny Deila. Il Dundalk va a Borisov contro il BATE, cercando di rimediare un risultato che permetta l’impresa nel ritorno di Oriel Park (dove noi saremo presenti nel posto), il TNS ospita il Videoton cercando il risultato di prestigio mentre scende in Albania il Crusaders cercando anche loro l’impresa contro lo Skenderbreu. 


mercoledì 8 luglio 2015

Paradiso Swansea: fondo di 300 mila sterline per pagare i biglietti ai tifosi

Finalmente una buona notizia anche per i tifosi. Per la prossima stagione lo Swansea ha annunciato che qualsiasi tifoso che seguirà la squadra in trasferta non pagherà mai oltre i 22 pound per il biglietto. Il club si farà carico del resto del costo nel caso quest'ultimo si rivelerà superiore. La società gallese ha stimato che questa operazione costerà loro non meno di 300 mila sterline, una cifra non indifferente, soprattutto per un club come lo Swansea.

"Il club si è sempre preso cura dei suoi tifosi, ma questa volta vogliamo fare qualcosa di veramente speciale". Queste le parole del presidente. E come dargli torto? Uno dei maggiori problemi del massimo campionato inglese sono proprio i prezzi dei biglietti, spesso inaccessibili che hanno portato alcuni buchi vuoti negli stadi inglese negli ultimi anni. Per i primi furono i tifosi del Liverpool a protestare con manifestazioni e striscioni che hanno girato l'Inghilterra, passando di tifoseria in tifoseria, con l'obiettivo di sensibilizzare i piani alti della Football Association in modo da far tornare il football lo sport della working class. Proteste spesso inassoltate. Ora la mossa dello Swansea, per assurdo l'unica "non inglese" in Premier League. 22 sterline gli adulti, ridotti a partire da 15 fino ad arrivare a 9. Insomma un incentivo in più per seguire la propria squadra dal vivo e non dal divano di casa.

Un metodo che siamo sicuri funzionerà e che dovrebbe far "svegliare" altre società, inglesi e non, che si lamentano dello scarso afflusso di tifosi e della poca partecipazione degli stessi alle attività della squadra. Aspettiamoci quindi un'altra grande stagione dai cigni gallesi che giocheranno con una certezza in più: i proprio tifosi.

Sterling o parte o parte. I tifosi ora sono stanchi

Il finale della scorsa stagione in casa Liverpool è stato uno dei più infuocati. L'uscita in semifinale di FA Cup, la sconfitta per 6-1 nel giorno dell'addio di Gerrard a Stoke e le dichiarazioni al veleno di Sterling e del suo agente nei confronti della società.

La nuova stagione però è già cominciata e all'allenamento la presenza è obbligatoria. Sterling è al centro del mercato d'oltremanica con il City pronto a spendere più di 40 milioni di euro per aggiudicarsi il giovanissimo giocatore inglese. I tifosi del Liverpool però non ne possono più. Dai fischi in occasione delle ultime gare di campionati siamo passati alle offese razziste via social ed agli insulti al campo di allenamento. Ovviamente vi risparmiamo nel dettaglio le parole ma potrete immaginare. WhatsApp, Twitter e qualsiasi social possibile. I risvegli di Sterling in questi giorni non sono tra i più comodi.

I tifosi non vogliono che l'attaccante parta insieme alla squadra per la tournee asiatica nel fine settimana, non lo ritengono più parte del Liverpool FC. Oggi si è dato per ammalato. Sarà vero?
Le condizioni ora sono critiche e rimanere a Liverpool è un'opzione che sfiora forse lo 0,5% di possibilità.